Manu Chao e' nato a Sevres (periferia ovest di Parigi) 40 anni fa (ha festeggiato il compleanno il giorno del concerto in piazza Duomo a Milano), una zona ne' particolarmente disagiata neppure ricca, come lo sono tanti piccoli borghi inglobati dalle metropoli in cui comunque resta ancora un nucleo sociale, sebbene messo a dura prova dalla riorganizzazione industriale degli anni '70 (in questo caso la chiusura delle officine Renault).

 

Ma c'era una differenza con le nostre periferie degli stessi anni: la massiccia presenza di immigrati algerini, armeni ecc. quando in Italia si trattava principalmente di movimenti interni: il padre di Manu (Ramon) era uno di loro, seppure con motivazioni diverse dalla classica "fame", essendo un esule anti-franchista, sfuggito, come tanti altri intellettuali alla repressione fascista che sporcava la Spagna (piu' precisamente la Galizia) in quegli anni; e infatti Manu nascera' in Francia, figlio di Felisa (basca).

 

La prima "band", attorno ai 14 anni era composta da Manu alla chitarra, suo fratello Tonio alla tromba e loro cugino Santi alla batteria e il loro repertorio era composto dai classici rock/soul americani, con particolare trasposto verso Chuck Berry, ma il 1977 cambio' (non solo per loro!) le carte in tavola.  

 

I Clash in particolare furono un esempio in tutti i campi: musicale con la loro attitudine a mischiare le musiche di altre culture, politica interpretando lo spirito di ribellione presente nei sobborghi delle grandi citta' europee ("White Riot") ed organizzativo visto che posero dei limiti ai costi dei biglietti ed accettarono di rinunciare a parte delle royalties pur di pubblicare "Sandinista" a prezzo ridotto; inoltre proprio quest' ultimo disco dedicato alla guerriglia nicaraguegna potrebbe essere stato il primo esempio di una nuova attenzione verso il Sud America da parte della musica rock.

 

Nel nostro caso specifico, fu un concerto degli Stiff Little Fingers a fare da miccia per Manu che allora creo' la sua prima band, i Kingsnakers all' insegna del motto "Do it" (non sono tanto importanti le nozioni tecniche quanto la voglia di suonare e quello che si ha da dire) e con essi parti' con il primo rudimentale tour dal Belgio alla Catalogna e i Paesi Baschi, con particolare attenzione al Sud della Francia dove nascevano i primi movimenti razzisti guidati da Le Pen.

 

A pubblicare il primo singolo con la partecipazione di Chao pero' fu una successiva formazione, gli Hot Pants nel 1985 (ancora in lingua inglese) mentre nell' unico LP sfornato dal gruppo ("Loco-Mosquito", etichetta All or Nothing) appari' a sorpresa una classica canzone mariachi ("Rosa Maria"), primo segnale di un nuovo modo di intendere la musica rock, fino ad allora (e per molto tempo ancora) monopolizzata dal mondo anglosassone.

 

Il passo successivo della crescita artistica di Manu si chiama Los Carayos, una specie di super-gruppo che raccoglieva musicisti provenienti da varie band underground tra cui il fratello Tonio (che suonava la tromba nei Chihuahua) e soprattutto Hadji-Lazaro che oltre ad essere il leader di un gruppo molto popolare in quel circuito (i Garcons Bouchers) era anche proprietario d una etichetta, la Boucherie (Macelleria) per la quale Los Caroyos fecero uscire il secondo disco (il primo, "Ils Ont Ose'", era un live per la All or Nothing) intitolato "Persistent et Signent": lo si potrebbe considerare la prova generale dei Mano Negra se non per il fatto che la leadership del gruppo non era di Manu bensi', logicamente, del factotum dell' etichetta.

 

Consapevole di cio', nel 1987 un misterioso simbolo disegnato con la vernice nera fece la sua comparsa per le strade di Parigi.

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